“In croce era la Pasqua. Nella morte la tomba del mondo era saltata in aria. Nella caduta nell’abisso era l’ascensione in cielo. Ora riempio il mondo, ed ogni anima vive in ultima analisi del mio morire. E dove un uomo decide di lasciare se stesso, la propria ristrettezza, volontà, potere, di finirla con il proprio rinserrarsi e inalberarsi, là cresce il mio regno. Ma poiché gli uomini lo fanno solo controvoglia e tutto preferiscono all’affidarsi alla mia grazia, io devo percorrere con essi strade larghe e lunghe, una vita intera finché si convincono della verità; capiscono di non capire, aprono le dita rigide e si lasciano cadere nel mio cuore. Finché sentono vacillare il terreno sotto i piedi, così che non identificano più la loro terra che trema con il vero loro appiglio, non si fanno più dell’aria un rifugio superiore e il darsi diventa per essi una difesa più saggia, la follia di Dio, una più sublime verità”.
(H.U. von Balthasar)