“All’alba dovettero supplicarlo: «Soprattutto non passar la notte nella città, vieni a nasconderti qui, la sera». La folla batteva alla porta. Gli avevano condotto un somarello. Egli montò sulla bestia e si avanzò in mezzo alle grida dei fanciulli e delle donne. Mani agitavano dei ramoscelli. Eccolo dunque, il giorno sognato dall’uomo di Keriot! Egli aveva creduto che il Maestro, alla testa d’un popolo armato e fanatico, la corona in fronte, avrebbe fatto tremare i Romani davanti alla sua onnipotenza… E quella speranza mette capo al trionfo derisorio di un Rabbi estenuato, già promesso al patibolo, d’un fuorilegge che dà a testa china nella trappola, in mezzo a una marmaglia imbecille. Ben possono stendere i loro vestiti sotto le zampe dell’asinello e acclamare il Nazzareno Figlio di Davide e Re d’Israele: ciascuno di quegli osanna aggiunge una spina alla sua corona, una punta alle corregge degli staffili che lo flagelleranno” (F. Mauriac – Vita di Gesù).